

Genova, il giorno dopo Non ero mai stato a Genova. Ci sono arrivato col traghetto da Palermo, ma è stato il carro attrezzi a portarmi per la prima volta in centro. Il motore ha ceduto alla prima stazione di servizio. Il fumo bianco dallo scarico, la macchina carica di tutta la mia attrezzatura—fotocamere, luci, computer—e poi quell’uomo che sembrava sapere già tutto. Non ha fatto domande. Abbiamo lasciato l’auto davanti alla sua officina e lui mi ha accompagnato in una pensione, dicendo solo che del domani si sarebbe occupato domani. La mattina dopo, la strada poco distante si apriva sul mare. Un campo di pallanuoto vuoto sembrava suggerirmi che, anche se mi sentivo sconfitto, la partita non era finita. La macchina è stata rottamata. Io ho ripreso il mio viaggio.